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Acthung, baby

Intervallo 11

11° sessione - Giocata 29/01/2019

Un male antico
A past in Hell

La Coterie si sveglia nella casa di Fritz, il quale sembra essere piuttosto reticente ad aiutarli, in particolare quando viene a sapere della loro destinazione. Il gruppo identifica Fritz come un vampiro di una generazione appena più bassa delle loro. La Coterie vince le resistenze dell'uomo, che acconsente ad accompagnarli dove vogliono. Mentre stanno per lasciare la casa, Michele Verdi intravede da una porta lasciata socchiusa i resti di una chiazza di sangue. Michele mette sull'allerta Jack e Katerina, i quali danno uno sguardo più approfondito a Fritz, e intuiscono che questi ha commesso da poco una Diablerie.

Il gruppo esce all'aria aperta in un piccolo villaggio, e prende un sentiero che li conduce attraverso un bosco. Mentre camminano tra gli alberi senza mai perdere d'occhio le mosse di Fritz, Jack decide di inscenare una finta telefonata con Sabine, nella quale si dichiara impaziente di giocare con lei. Fritz sgrana gli occhi, ma si sforza subito di fare finta di niente. Poco più avanti il gruppo percepisce l'odore di un paio di cacciatori che stanno rientrando a casa. Jack Politano e Katerina Petrova si cibano dei due sfortunati esseri umani, quindi il gruppo arriva in cima ad una collina da cui intravedono la loro meta: l'ex-campo di concentramento di Buchenwald.

Ad oggi, Buchenwald è stato adattato per essere un museo degli orrori di settant'anni prima. Un museo però, in cui non sono autorizzate visite notturne. È necessario l'intervento di Fritz, che provvede a distrarre le guardie, perché la Coterie possa entrare senza ricorrere alla violenza. Jack, Michele e Katerina si aggirano tra le baracche abbandonate e gli altri angoli di questo scenario desolato, fino a fermarsi ad osservare una vetrina dove poche righe raccontano la storia del campo e, fra i tanti volti in bianco e nero, quella Hans Eisele. Questi viene descritto come il Macellaio di Buchenwald, il responsabile della maggior parte degli esperiementi svolti su esseri umani all'interno del campo. Il gruppo ispeziona quindi una delle camere a gas in disuso, e mentre Michele cerca un modo per gasare i suoi compagni di viaggio, Jack riesce, grazie al Tocco degli Spiriti, a trovare un interruttore nascosto ed azionarlo. Sul pavimento della stanza della camera a gas si apre un coperchio fatto a spirale del diametro di circa due metri, rivelando una scala a chiocciola che scende nel sottosuolo di quell'inferno. I tre scendono la scala, per ritrovarsi in una fognatura che si fa sempre più rifinita man mano che avanzano, rivelando un gusto gotico e della musica dark in lontananza.

Lo scenario è quello della tipica festa tra Fratelli cui i nostri sono abituati: musica ad alto volume, sangue disponibile in grandi quantità, alcune vittime tenute ai margini. Katerina fa appena in tempo a individuare il principale organizzatore della festa, avvolto all'incirca dalla vita in su da un'ombra naturale e seduto su un trono fatto di pietra lucida. Prima che possano tornare sui propri passi, i tre vengono avvicinati dalle guardie di sicurezza, che richiedono loro un invito o una spiegazione sulla loro presenza lì. Mancando di entrambe le cose, vengono sollevati di peso e messi in ginocchio di fronte alla massima autorità del posto, l'uomo nell'ombra, che si rivela essere Hans Eisele in persona. Per dare loro le coordinate di dove siano finiti, questi prosciuga Michele di quasi tutto il suo sangue in pochi secondi, portando a galla la personalità di Donatella, la Sire defunta di Katerina. Il tedesco è comunque piuttosto incuriosito dal vedere dei Fratelli così avventati e fuori strada, ma le idee si schiariscono quando il gruppo gli chiede informazioni su Sabine. Un piccolo sorriso malvagio si apre sul volto di Eisele.

"Sabine Kortig? Quando l'ho conosciuta era già un vampiro dotato di un potenziale mentale spaventoso, nemmeno suo fratello maggiore Stefan poteva reggere il confronto. L'ho aiutata a sviluppare pienamente quello che poteva essere, ma la morte del fratello ha complicato tutto. Ha fatto sì che si abbandonasse del tutto alla follia che già albergava in lei per essere stata trasformata così giovane. Da allora cerca solo dei nuovi fratelli maggiori da controllare, che diventino il suo braccio destro senza più una volontà."

Non bastasse ciò, il gruppo viene a sapere da Eisele che Giacomo Matteotti è sempre stato a conoscenza dell'esistenza di Sabine e della sua pericolosità.

"L'ultimo che sia riuscito a sfruttare i poteri concessi da Sabine senza perdere del tutto la propria volontà è stato uno Tzimisce, una quarantina d'anni fa: si chiamava Lukasz Wilk..."


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